LA WNBA SI TINGE D’ARCOBALENO
di Pietro Colombo
In occasione del mese in cui molti Gay Pride si concentrano a livello mondiale la WNBA ha promosso una linea di 30 maglie professionali per lo sport in cui i loghi delle maggiori squadre di basket si colorano d’arcobaleno.
MR GAY BELGIO: “RESTIAMO UNITI! VINCIAMO INSIEME!”
di Pietro Colombo
Dal campionato europeo di calcio Mr Gay Belgio, il ventunenne Raf Van Puymbroeck ha deciso di lanciare tramite Instagram una campagna pubblicitaria contro gli stereotipi nello sport.
DI ODIO E OMOFOBIA. COMBATTERE IL SANGUE CON LA CULTURA.
di Pietro Colombo
“Non potete ucciderci tutti. Siamo inarrestabili”. Queste le parole di chiusura del Pride Romano urlate da Sebastiano Secci, portavoce e rappresentante del Roma Pride 2016 nella serata di chiusura, sabato sera sulla Gay Croisette al seguito del sangue versato in questi giorni per l’odio omofobico.
JOSH DIXON: L’IMPORTANZA DI ESSERE ATLETI DICHIARATI
di Pietro Colombo
Si chiama Josh Dixon, soprannominato “Dixsonian”, classe 1989. Non è il primo ginnasta apertamente gay ma ha fatto del suo coming out una battaglia per abbattere i pregiudizi legati a omosessualità e sport.
JAVIER RAYA: SONO GAY E NON SONO MAI STATO COSÌ FELICE
di Pietro Colombo
Si chiama Francisco Javier Raya Buenache il giovanissimo pattinatore spagnolo che ha recentemente fatto coming out. Il suo modo di dichiararsi pubblicamente? Postare su Instagram una tenerissima foto in cui si mostra felice con il suo ragazzo.
SPAGNA. IL PRIMO ARBITRO GAY SI ARRENDE: “TROPPA OMOFOBIA”
di Pietro Colombo
Si chiama Jesús Tomillero, 21 anni, ed è il primo arbitro che ha fatto coming out nella sua professione. “Arbitrare è sempre stata una delle mie passioni più grandi” riferisce “ma gli abusi verbali e gli insulti omofobi sono diventati un grande problema per me. I fan e gli spettatori dileggiano sempre l’arbitro ma in questo caso l’omofobia è diventata troppo pesante. Per questo ho deciso di smettere”.
OMOFOBIA A ROMA. QUANDO È TEMPO DI EDUCARE
di Pietro Colombo
È successo di nuovo nel giro di pochi giorni dalle scritte già apparse, il maggio scorso, sui manifesti del Gayvillage. Si trascinano le conseguenze culturali accentuate da alcune campagne politiche, per le elezioni a sindaco di Roma, basate sull’omofobia e la discriminazione di tutte le persone lgbtqi. Alla fermata metro della linea A Flaminio: “fate schifo”, “gay merda”.